Mazzilli Motorcycles

Today in Motorcycle History

Giorgio Mazzilli


IL TECNICO

GIORGIO MAZZILLI LA MECCANICA NEL SANGUE......... DI PIU' NEL DNA.

E' con questa eredita' genetica che il giovanissimo Giorgio, nato in una famiglia di formazione e cultura prettamente tecnico-scientifica, all'eta' di circa tre anni, complice il nonno, un orologio non funzionante ed un semplice cacciavite, da il la' ad una storia che, dopo "alcuni decenni" lo vede ancora, appassionato come all'ora, scrutare con la stessa curiosita' fanciullesca, lo staordinario mondo della meccanica e le sue varie applicazioni.

All'eta' di circa sei anni, dopo aver appreso da uno zio i primi rudimenti del suggestivo ambiente del modellismo navale, (la nascita Triestina favoriva cio') ed aver, qualche anno dopo, esplorato e sperimentato il settore legato alla radio-galena ed hai suoi molteplici aspetti, sposta la sua attenzione sui motori, sentendo fortissimo il fascino delle motociclette.

Finita la guerra, l'allora quindicenne Giorgio, visitando la fiera di senigallia, trova ed acquista la sua prima moto, priva pero' delle due ruote, una Zundapp 250 cc del 1926 e grazie al prestito delle due indispensabili appendici, inizia ad apprendere i primi rudimenti del motociclista, naturalmente da autodidatta.

Dal quel momento e dopo aver avuto altre moto (NSU 60 cc, Miller Balsamo 175 cc) inizio, nella mente di Giorgio, farsi strada l'idea di migliorare la moto posseduta e proprio la Miller fu protagonista di una ardita e geniale trasformazione da telaio rigido a molleggiato.

Come ogni bravo studente che si rispetti, ed anche per racimolare qualche indispensabile soldino, Giorgio nell'estate del 1947, trova un lavoro stagionale alla Parilla e cambia la vecchia moto con una Wanderer Werke 98 cc con motore Ilo, arrivata direttamente dalla Germania con alla guida il finalmente libero (dalla prigionia) proprietario.

Acquistato un motore MV 98 cc 2 marce, nell'anno 1948 appena diciottenne, Giorgio costruisce quella che si puo' considerare ufficialmente la prima Mazzilli, che, con il padre alla guida, sara' fedele compagna di indimentiocabili gite.

Grande impulso fu, nell'anno 1952, l'assunzione come disegnatore, all'ufficio tecnico dell'Innocenti di Milano, dove Giorgio miglioro' il proprio bagaglio tecnico progettuale.

Seguono alcuni anni di esperienze con diversi modelli di motociclette (Laverda 98 cc, Capriolo75 e 100 cc) tutte modificate e personalizzate per poter affrontare le gare di regolarita', prima di una lunga pausa a causa di importanti lavori di impiantistica industriale negli USA ed in Giappone.

Tornato in Italia verso la meta' degli anni sessanta Giorgio, da sempre affascinato dalle moto del commendator Gilera, acquista due modelli regolarita' competizione, con i quali, negli anni a seguire, riprende l'attivita' di pilota, incontrando gli stesi problemi che lo avevano assillato in precedenza.

Quello che al pilota Giorgio non piaceva troppo, derivava dal fatto che, quasi tutte le moto in uso sui campi da gara, erano parenti troppo stretti dei modelli stradali.

Incomincio, nella testa di Giorgio, a farsi strada l'idea di riprendere a costruire, in modo piu' professionale, la moto che potesse soddisfare completamente le propria e magari le altrui esigenze.

Grazie al notevole bagaglio di esperienze accumulate negli anni passati, nel Gennaio 1969, dalla matita di Giorgio, nasce il prototipo equipaggiato dal motore Maico 125 cc in configurazione cross.

La Mazzilli prima serie datata 1970 ed equipaggiata dal motore Sachs 1251/5A (ma anche nelle cilindrate 50 e 100 cc) ottenne grandi consensi, e spinse il nostro costruttore ad intraprenderne la commercializzazione in serie.

Dopo la costruzione di altre quattro serie, tutte ritenute dalla critica dell'epoca dei veri oggetti d'arte, nel 1977 Giorgio Mazzilli, per lo sconforto dei Mazzillisti, chiuse l'attivita' di costruttore, dopo aver realizzato circa quattrocento moto nelle varie cilindrate e tracciato un primo bilancio, possiamo notare come l'attivita' di Giorgio Mazzilli sia stata scandita dal ritmo delle gare, vera palestra, dove le qualita' di progettista e disegnatore, dovevano inevitabilmente integrarsi con i diversi stili dei piloti,la fantasia accoppiarsi alla praticita' dei tracciati, il tutto per cercare di primeggiare nel duro ma affascinante mondo della regolarita'

Ed anche per questo, che Giorgio non volle mai ingaggiare un pilota di grido, preferendo riversare nel know-out le risorse disponibili, per poter continuamente aggiornare (anche di gara in gara) quel suo meraviglioso sogno giovanile chiamato motocicletta.

Il Pilota

"Vuoi scoprire molte cose di una moto?........ Lavala accuratamente!"

"Vuoi capire molte cose delle moto?.............. Partecipa alle gare!"

(Giorgio Mazzilli)

Fin da giovane Giorgio Mazzilli senti forte il richiamo delle competizioni motociclistiche, da lui già considerate, autentiche palestre dove meglio affinare la propria conoscenza dell'oggetto moto.

Era il 1949 e Giorgio partecipa con una Wanderer Werke 98 cc alle prime audax , allora molto di moda nell'Italia del dopoguerra.

Nel 1952, lasciata la Wanderer, Giorgio acquista una Guazzoni 150 cc modello stradale, ed una volta modificata, partecipa alle sue prime gare di regolarità, allora prevalentemente organizzate dai vari moto club milanesi.

Nel biennio 1953-54 in sella ad uno scintillante prototipo costruito da Mazzilli stesso con motore Puch 125 cc tre marce, partecipa a diverse gare tra cui nel Maggio del 1954, al trofeo Ariston, con partenza da Milano, dove si classifica primo assoluto.

Nemmeno il matrimonio distolse completamente Giorgio dalle gare, infatti nell'anno 1955, sposata la allora fidanzata Liliana e dopo la canonica luna di miele, riprende le gare in sella ad una moto costruita da lui stesso con motore Albert.

Dopo una pausa di circa un anno, nel 1957, lo troviamo in sella ad un altro prototipo con motore Guazzoni 150 cc e telaio interamente progettato e costruito da Giorgio stesso impegnato in diverse gare tra cui il durissimo trofeo Orobico, organizzato nella provincia di Bergamo.

Lasciata la Guazzoni, negli anni 1958-59, si esibisce in sella ad una Laverda 98, in molte gare, tra cui quella di Vigevano.

I lavori di progettazione di impianti industriali, prima in USA e poi in Giappone ed in Francia, distolsero per alcuni anni Mazzilli dalle gare, ma nel 1966, tornato a casa, Giorgio acquista una Gilera regolarità competizione 100 cc, e nel 1967 partecipa sia alla valli Bergamasche che alla ancora più prestigiosa Six Days a Zakopane in Polonia , mentre nel 1968, sempre in sella ad una Gilera 100 cc, partecipa a diverse gare tra cui il trofeo Esso a Bologna.

Nel 1969, iniziata la carriera di costruttore del marchio omonimo, si cimenta con una Mazzilli 125 cc motorizzata Maico in configurazione cross, ad alcune gare in pista, per poter meglio collaudare il proprio telaio in vista del lancio del modello da regolarità.

Dal 1970 al 1976, Giorgio, in sella ai modelli da lui realizzati, partecipa e/o assiste altri suoi piloti, a tutte le più importanti gare di regolarità dell'epoca, tra cui le immancabili e durissime valli Bergamasche e le Sei Giorni.

Chiusa l'attività nel 1977 sia di costruttore che di pilota, Giorgio Mazzilli può annoverare, non senza una punta d'orgoglio, la partecipazione a due Sei Giorni, dieci Valli Bergamasche, molti trofei F.M.I. con alcune finali nazionali, e centinaia di gare a corollario di una grande passione chiamata motocicletta.

Alberto Riva


THE TECHNICIAN

MECHANICS IN THE BLOOD - MORE IN THE DNA.

It is with this genetic inheritance that the very young Giorgio, born into a family with an entirely technical-scientific education and culture, at the age of about three was given a broken watch and a screwdriver. This was the incident which began the story which decades later sees him, as passionate as ever, scrutinizing with the same childish curiosity the extraordinary world of mechanics and its various applications.

At the age of around six, having been introduced by an uncle to ship modeling and having, a few years later, explored and experimented with the sector linked to crystal radio, he shifts his attention to engines, developing a strong fascination for motorcycles.

Once the war was over, the then fifteen year old Giorgio, visiting the Senigallia fair, found and bought his first motorcycle, a 1926 250cc Zundapp missing its wheels - once completed, he began to learn the rudiments of motorcycling.

From that time he owned other machines  (NSU 60 cc, Miller Balsamo 175 cc) and the idea of improving them began to take root in Giorgio's mind; the Miller received his attention and its rigid frame was converted to rear suspension.

Giorgio found a seasonal job at Parilla in the summer of 1947, and adopted a new mount, a Wanderer Werke 98 cc with an Ilo engine, which arrived directly from Germany. Then in 1948, at the age of eighteen, having purchased an MV 98 cc 2-speed engine Giorgio built what may be considered the first Mazzilli, a machine he rode on unforgettable trips.

In 1952 he was granted a position as a designer at the technical office of Innocenti in Milan, where he improved his technical design skills.

This was followed over the next few years with experience of different models (Laverda 98 cc, Capriolo 75 and 100 cc) all modified and customized for use in  regularity races (gare di regolarita'), before a long break working in factories in Japan and America.

Having returned to Italy in the mid-sixties, Giorgio developed a strong interest in the  Gilera marque and purchased two competition regularity models which he raced in the following years. He encountered the same problems which had bothered him in earlier machines.

Giorgio was not keen on the fact that almost all the motorcycles in use for racing were closely related to the road models.

The idea began to take shape in Giorgio's head to start building again, in a more professional manner, a machine which could satisfy his own needs and perhaps those of  others. With the wealth of experience he had accumulated, in January 1969 Giorgio penned a prototype equipped with a Maico 125 cc engine in motocross configuration..

The first Mazzilli series dated 1970 and equipped with the Sachs 1251/5A engine (also in 50 and 100 cc displacements) achieved great acclaim.

After the construction of four other series, all considered by the critics of the time to be true works of art, in 1977 Giorgio Mazzilli, to the dismay of the Mazzillistas, ceased production after having created around four hundred motorcycles in various engine sizes. It may be seen that Giorgio Mazzilli's activity was marked by the rhythm of the races, a true training ground, where the qualities of designer inevitably had to integrate with the different styles of the riders, the imagination coupled with practicality of the tracks, all to try to excel in the harsh but fascinating world of regolarita' competizione.

And also for this reason, that Giorgio never wanted to hire a famous rider, preferring to pour the available resources into know-out, to be able to continuously update (even from race to race) that wonderful youthful dream of his called the motorcycle.

"Do you want to discover many things about a motorcycle?........ Wash it carefully!"

"Do you want to understand many things about motorcycles?.............. Take part in the races!"

(Giorgio Mazzilli)

From an early age Giorgio Mazzilli felt the strong call of motorcycle competition, which he already considered to be an authentic training ground to refine his knowledge of the motorcycle.

It was 1949 and Giorgio participates with a Wanderer Werke 98 cc at the first audax (long-distance run), then very fashionable in post-war Italy. In 1952 he abandoned his Wanderer in favour of Guazzoni 150 cc road model, and once modified, he took part in his first regularity races, then mainly organized by the various Milanese motorcycle clubs.

In the two-year period 1953-54, riding a sparkling prototype built by Mazzilli himself with a three-speed Puch 125 cc engine, he took part in several races including the Ariston trophy of May 1954, starting from Milan, gaining first place outright.

Not even marriage completely distracted Giorgio from racing -  in 1955, having married his girlfriend Liliana and after the honeymoon, he resumed racing a motorcycle he built using an Aldbert engine (1).

After a break of about a year, in 1957, we find him riding another prototype with a 150 cc Guazzoni engine and a chassis entirely designed and built by Giorgio himself, engaged in several races including the very tough Orobico trophy, organized in the province of Bergamo.

After leaving Guazzoni, in the years 1958-59, he performed on a Laverda 98 in many races, including the one in Vigevano.

The design work on industrial plants, first in the USA and then in Japan and France, distracted Mazzilli from racing for a few years, but in 1966, upon returning home, Giorgio purchased a Gilera regularity competition 100 cc, and in 1967 he took part in both the Bergamo Valley events and the even more prestigious Six Days in Zakopane in Poland, while in 1968, still riding a Gilera 100 cc, he took part in various races including the Esso trophy in Bologna.

In 1969, having begun his career as a manufacturer of the Mazzilli brand, he tried his hand at a few track races with a 125 cc Mazzilli powered by Maico in a scrambler configuration, in order to better test his chassis in view of the launch of the regularity model.

From 1970 to 1976, Giorgio, riding the models he created, participated in and assisted other riders in all the most important regularity races of the time, including very difficult Bergamo Valley and Six Days events.

Having ceased his activity as both a constructor and a rider in 1977, Giorgio Mazzilli can count, not without a touch of pride, his participation in two Six Days, ten Bergamo Valleys, many F.M.I. trophies. with some national finals, and hundreds of races as a passionate proponent of the sport of motorcycling.

Alberto Riva

(Scuzi Itanglish)

Notes:

1. This page on Mazzilli gives different dates for Aldbert machine.

2. This Italian article is possibly two which have been co-joined.

3. Several segments have been foreshortened, omitting parts which are confusing when translated - for instance mentions of his father and of Triestina.